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#onlythebride

#onlythebride
An intimate eye looking at the bride’s preparation.

Dal matrimonio di Lorenzo e Simona.

Location: Residenza Cavour
Wedding planner: Melania Millesi
Fotografie di Valentina Di Mauro
Post-produzione: Federico Verzì

Sovrapposizioni temporali

In fotografia mi prende spesso il desiderio di stravolgere quello che già so, quello che ho già fatto.

Sentivo l’esigenza da un pò di tempo di trovare un modo che non mi tenesse stretta alla narrazione cronologica.

Con questo lavoro ho voluto procedere per salti e sovrapposizioni temporali. Cercavo un modo per far si che il racconto fotografico presentasse la coesistenza di prospettive differenti, compresenti e non per forza collocabili in un tempo cronologico specifico. Un modo che al suo interno guardasse simultaneamente due momenti distanti tra loro ma comunque connessi.

Ho scelto il matrimonio di Vincenzo e Dalila per la dose di stupore che hanno creato in me fotografando il loro matrimonio, uno spettacolo dal vivo articolato in varie forme.

Una magia. Un circo. Una storia contemporanea: un tipo riccio, una tipa alta e bella, circondati da personaggi magici: circensi, ballerini, mimi e cavalieri. Artisti. Una dimensione da favola che finisce, o meglio, inizia con la fuga dei due protagonisti su un cavallo.

𝐂𝐫𝐞𝐝𝐢𝐭𝐬
Luogo: Scala dei Turchi e Castello Di Falconara
Wedding Planner: Wedding.lo
Catering: La Torre Catering d'Autore
Make-up: Gennaro Marchese
Hair: Antonio Semonella
Dj: Marikà dj
Abito da sposa: Maria Laurenza
Location: La Scala Suite

Album di Valentina Di Mauro
ANFM Associazione Nazionale Fotografi matrimonialisti

Smart worker texas ranger

Ghostwriter con il plaid sulle spalle, smart worker texas ranger, chiusi in casa, in un tempo più lento, con tutte le incertezze che si addensano come mosche carnarie sui nostri orizzonti.

Cervelli disconnessi e telefoni che strillano.

Notti che sono pomeriggi e mattine che sembrano notti.

Sono questi i giorni dei libri, dei film, di Netflix, di Sky, i giorni di Spotify, di Facebook, di Instagram, sono questi i giorni di chi sfoggia un nuovo pigiama, dei vicini di casa che non sapevi di avere, di stendi i panni e passa l'aspirapolvere ogni due minuti, i giorni del non so che fare e della produttività all'ennesima potenza, perchè si sa, l'equilibrio non fa per noi. Sono i giorni della noia, del passo dal divano al letto e dal letto al divano, i giorni delle tende che non tocchi da anni, dei tappeti pieni di capelli invisibili, degli scheletri che escono dagli armadi e dei calzini spaiati. Sono questi i giorni dei figli che hanno madri insegnanti alle prese con lo smart working forzato, tipo me, su otto ore di lavoro sei sono spese in: “non ti sento, è caduta la connessione, riprovo, vi chiamo al telefono e vi metto in vivavoce, intanto vado a prendere due bicchieri di plastica e una cordina e proviamo nel vecchio modo, va be, chiamo mia figlia, benedetta mia figlia”. Sono questi i giorni dei corsi di aggiornamento per chi non hai mai tempo, delle sperimentazioni in cucina, lievito madre si, lievito madre no, delle abilitazioni in addetti professionisti alle lavatrici e alle lavastoviglie. Sono questi i giorni di Whatsapp, delle videochiamate e delle indagini nei gruppi di famiglia dove nel giro di qualche minuto si scoprono anche gli avi dei possibili contagiati. Sono giorni in cui l'unico pensiero di tua madre è quello di ripeterti di lavarti le mani spiegandotene tempi e modalità in loop, sono i giorni del karaoke nei balconi, dei flash mob di inni di Mameli dalle finestre che non si capisce più una minchia. I giorni dei cagnolini che non ne possono più di pisciare, degli spuntini, ogni giorno la stessa storia, vedi una mela e mangi quella, poi un pacchetto di cracker, poi ti avventi sui cetriolini, sullo yogurt, sui cereali nello yogurt, fino a che vedi la catena delle porcate: la nutella, la lasagna del giorno precedente, le noccioline, il burro di arachidi, i wurstel con la maionese. Sono i giorni delle sirene, della paura, dei medici eroi, delle lacrime e delle risate, delle dirette di Conte, della palestra in casa con attrezzi specifici come le bottiglie d'acqua e il bastone della scopa, sono i giorni del leggi qualche libro e guardati due film che torneremo ad ammucchiarci come e più di prima, sono i giorni in cui ti manca un abbraccio soprattutto quello di Paolino ti voglio bene, del tempo e dei folli, anzi i giorni folli, fottutamente lunghi che sembrano non avere una fine.

Ci dicono andrà tutto bene, nei film lo dicono i genitori che nascondono i figlioletti nelle dispense prima di andare a combattere con alieni e forze del male mentre i figlioletti in dispensa da lì a pochi minuti diventeranno orfani.

Ci si rende conto che no, tutto andrà a stento, tutto andrà a rilento, tutto andrà stretto, ci si rende conto che tutto si è fatto lutto.

E noi siamo degli eroi, eroi tutti uguali. Siamo numeri che si guardano negli occhi e da nessun'altra parte. Non ci si riconosce e non importa farlo, non ci si osserva, si ha paura. È questo il momento della solitudine. E forse non è un male farci i conti ogni tanto.

Ci siamo ammalati tutti, anche quelli rimasti negativi, si è ammalato il sistema, viviamo un lutto diretto e indiretto e stiamo imparando un’idea di coraggio nuova, che non ci ha insegnato nessuno in tv, al cinema, nei libri e nella storia. Non è eroica e non è facile nemmeno da imbellettare. Il coraggio della pazienza.

Non abituatevi troppo che poi la vita arriva coi suoi giochi e ci stravolge tutto. Torneranno i lunedì che tanto odiamo. Torneranno i ritardatari e i perennemente in anticipo. Torneranno quelli che non ci mancavano per niente e gli annoiati, i moralisti, gli arrivisti. Tornerà il traffico della città e le attese ai semafori, le interminabili file alla posta e le urla delle mamme nei parchi, un po' piu culone di come erano ma per questo c'è tempo. Torneranno le passeggiate, il rumore del mare, le birre con gli amici, gli innamorati che si sbaciucchieranno per strada. Tornerà il lavoro e gli scorreggi di gruppo. Torneranno le uscite da casa e torneremo ad incontrare gente. Tornerà il lievito al supermercato, i negozi dei cinesi, i guanti ma solo per scaldarsi le mani e torneranno le scuse per non uscire.

Torneranno gli occhi, il naso e la bocca, ci ricomporremo e saremo finalmente quelli di prima.

Torneremo e ritorneremo a vivere ma adesso non dimentichiamoci che siamo tutti smart worker texas ranger con la camicia sopra e il pigiama sotto e là fuori è il Far West, ma pure qua dentro, amici, pure qua dentro.

Un ringraziamento particolare va a Francesco Faraci per la foto.

Give us back the Hugs!

Siamo Enkant ma in questi giorni ci siamo scoperti:

- Businessman di costolette alla brace sul terrazzo;
- Amministratori di videochiamate su Whatsapp;
- Tecnici organizzativi di rifornimento in dispensa;
- Esperti di file excel per la gestione delle birre in frigo;
- Gestori del personale per lo smaltimento dei rifiuti casalinghi;
- Strateghi per l'egemonia del tele-comando sul divano;
- Esperti di calcoli matematici applicati all'ottimizzazione dei servizi di lavanderia e ristorazione;
- Consulenti esperti in crostate alla frutta o nutella;
- Promotori di effetti speciali per stupire familiari accoppiando make-up e pigiama.

Tra tutte queste attività la cosa che più ci coinvolge resta condividere momenti normali che oggi più che mai ci appaiono straordinari.

E la tua foto straordinaria qual è?

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